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Notizie dal mondo C.A.C.

LA MOBILITAZIONE DEL MOVIMENTO COOPERATIVO DOPO L’ALLUVIONE

Riportiamo di seguito gli interventi istituzionali relativi agli interventi del mondo cooperativo dopo l’alluvione presenti sul numero di settembre di Sementi News. 

 

ALLUVIONE, ALLE IMPRESE SERVONO RISPOSTE CONCRETE

Di Paolo Lucchi, 

Presidente Legacoop Romagna

e Federico Morgagni

Responsabile settore agroalimentare Legacoop Romagna

A tre mesi dall’alluvione, numerose sono le incognite che rimangono sulla strada della ripresa della Romagna e delle sue comunità. La nomina del Generale Figliuolo a Commissario alla ricostruzione, avvenuta ai primi di luglio con inspiegabile ritardo, ha comunque rappresentato un primo passo avanti per impostare la ripartenza.

Tuttavia la risposta finanziaria sino a oggi messa in campo dal governo – circa 4,5 miliardi di euro, tra l’altro in parte significativa posti in capo ai Ministeri e non al Commissario – rimane assolutamente insufficiente rispetto alla gravità di un evento calamitoso che ha provocato 9 miliardi di euro di danni.

Al momento, inoltre, le risorse promesse per ristorare cittadini e imprese (al 100% in base all’impegno assunto dalla Presidente del Consiglio Meloni) non sono ancora arrivate ai beneficiari. Ogni giorno cresce la preoccupazione di coloro che, dopo aver subito gli effetti dell’alluvione, tentano di ripartire in un quadro di incertezza e solitudine istituzionale.

La situazione è particolarmente critica per quanto riguarda il settore agroalimentare, che da solo lamenta danni per 1,1 miliardi di euro. Oltre ai danni diretti provocati dall’alluvione, i produttori e le imprese fronteggiano il rischio della perdita di importanti quote di mercato e di sofferenze a livello economico, a causa dell’azzeramento delle produzioni e dei co- sti per i lavori di ripristino. In particolare il comparto delle sementi, fondamentale per il settore agricolo romagnolo, ha subito danni rilevanti, con migliaia di ettari di colture finiti sott’acqua o comunque parzialmente compromessi a causa delle anomalie climatiche e dei fenomeni meteorologici estremi. L’effetto è quello di una significativa diminuzione del prodotto, che impone alle imprese sforzi straordinari per prevenire tensioni finanziarie e assicurare la tenuta delle proprie posizioni sui mercati, anche internazionali.

Di fronte a un tale quadro, servono risposte urgenti per cittadini e imprese e, soprattutto, è necessario che il governo si dimostri all’altezza della sfida. Ciò significa risorse adeguate per la ricostruzione, proporzionate all’entità dei danni, da erogarsi in tempi celeri e con procedure straordinarie.

È poi necessario che si proceda con la massima urgenza agli interventi di messa in sicurezza del territorio, in previsione dell’autunno ormai alle porte. L’allagamento di centinaia di chilometri quadrati di campagne e città e le oltre seicento frane ancora attive impongono la strutturazione di un vero e proprio piano straordinario di messa in sicurezza idrogeologica, che parta dal considerare gli argini dei fiumi infrastrutture strategiche al pari delle strade, e che dovrà essere concertato con le istituzioni locali. Non meno urgenti sono poi opere di difesa del suolo, delle infrastrutture viarie e degli impianti pubblici di bonifica per la difesa idraulica e per l’irrigazione.

Per quanto attiene al settore agroalimentare, Legacoop Romagna è fermamente al fianco di imprese e produttori nella richiesta di riconoscimento da parte del governo della copertura al 100% di tutte le tipologie di danni subiti, attraverso modalità di erogazione dei ristori che – nel rispetto delle regole – superino lungaggini e distorsioni.

Consideriamo poi necessaria l’adozione – attraverso una procedura rapidamente concordata con l’UE – di una moratoria sui mutui che si estenda per una durata di almeno 24 mesi, per alleggerire la tensione finanziaria sulle imprese. Inoltre riteniamo fondamentale l’azzeramento, al- meno temporaneo, del pagamento dei contributi, per sostenere aziende come quelle romagnole, strutturalmente gravate da un costo del lavoro superiore a quello di altre zone del Paese.

A fianco degli interventi più immediati, Legacoop Romagna rivendica la necessità di un piano di intervento strategico che superi le logiche emergenziali e si proponga di accompagnare le filiere agroalimentari e i produttori in un percorso di adattamento e mitigazione degli effetti del mutamento climatico, intervenendo ad esempio per realizzare le infrastrutture necessarie a garantire una corretta gestione delle acque e dell’approvvigionamento in ottica di risparmio idrico.

A tale fine occorre creare un vero e proprio Fondo per il cambiamento climatico, da cui attingere per i risarcimenti, la mitigazione dei danni e l’adattamento del territorio, delle colture e delle aziende agricole.

 

SOLIDARIETÀ COOPERATIVA DI FRONTE ALL’ALLUVIONE

Responsabile settore agroalimentare Legacoop Romagna

Di fronte alla tragedia dell’alluvione, la risposta dei romagnoli e della cooperazione è stata all’insegna della solidarietà e dell’aiuto reciproco.

Fin dai primi giorni, cooperatori e cooperative si sono distinti in molteplici iniziative di supporto e assistenza alle famiglie e alle aziende colpite, dando prova di quello spirito di resilienza e collaborazione che sta al cuore del modello cooperativo.

Fra i tanti esempi basti ricordare la raccolta fondi promossa dalla Cooperativa ènostra e da Legacoop Romagna a sostegno delle Cooperative agricole braccianti della provincia di Ravenna, colpite dall’alluvione con l’allagamento di oltre 6.000 ettari di terreno coltivato, che ha raggiunto la somma di oltre 32.000 euro.

Nell’insieme, le numerose iniziative di solidarietà messe in campo, che hanno visto l’adesione anche di imprese cooperative della grande distribuzione organizzata e delle varie articolazioni di Legacoop (Romagna, nazionale, ecc.), hanno permesso la raccolta di circa 4,3 milioni di euro, di cui una parte importante indirizzati al sostegno diretto delle popolazioni e dei territori colpiti e a finanziare, in accordo con le amministrazioni locali, progetti di ripristino delle strutture pubbliche lesionate dall’alluvione.

Da segnalare è poi la costituzione di un fondo di solidarietà di 540.000 euro indirizzato ai soci e ai lavoratori di tutte le cooperative romagnole colpiti direttamente dalle esondazioni con la perdita di beni, automobili, abitazioni e ricordi di una vita. In uno sforzo esemplare di solidarietà, il fondo è stato formato attraverso la donazione di ore di lavoro da parte degli stessi colleghi degli alluvionati e lo stanziamento diretto di risorse da parte delle loro co- operative di appartenenza. Il contributo arriverà ai soci e lavoratori beneficiari segnalati direttamente dalle cooperative in cui operano.

Le imprese cooperative si sono inoltre impegnate in molteplici iniziative di solidarietà e collaborazione reciproca. Fra queste va menzionata l’assunzione da parte di C.A.C. di 16 lavoratori appartenenti alle CAB Massari e Agrisfera per lo svolgimento dell’attività di selezione del seme di girasole. L’accordo ha permesso da una parte di mitigare il danno economico e occupazionale provocato dall’alluvione ai soci delle CAB e dall’altra ha assicurato a C.A.C. la disponibilità di maestranze specializzate in un periodo dell’anno segnato da un forte picco delle lavorazioni e conseguente difficoltà a reperire manodopera, fornendo un perfetto esempio di collaborazione virtuosa fra cooperative per sostenersi a vicenda e valorizzarsi reciprocamente.

 

RIUNIONI STRAORDINARIE DI C.A.C.

Di Michele Ghetti, Consigliere Incaricato C.A.C.

Nelle giornate del 26 e 27 luglio 2023 si sono svolte due riunioni straordinarie allo scopo di interfacciare la Direzione della Cooperati- va con i Soci dei territori maggiormente colpiti dalle alluvioni, per capirne principalmente le esigenze e per trasmettere un messaggio di unione e solidarietà. La prima riunione si è svolta a Conselice alla C.A.B. Ter.Ra e la seconda ha avuto luogo a Cesena nella sede C.A.C.; quasi tutti i Soci interpellati hanno garantito la loro presenza, confermando l’importanza degli argomenti trattati.

Entrambe le riunioni si sono aperte con la conta dei danni indiretti che ha avuto la Cooperativa con la perdita di 1.500 ettari di colture, tra quelle distrutte direttamente dall’alluvione e quelle che produrranno meno della metà per i problemi causati dal passaggio dell’acqua. La situazione sul Preventivo del 2023, di conseguenza, deve registrare una grossa perdita di fatturato stimato nell’ordine di 5 milioni di euro, a fronte di spese rimaste uguali perché già sostenute o dovute a complicazioni nelle lavorazioni del prodotto che risulta in condizioni non ottimali all’arrivo in magazzino.

Purtroppo tra gli agricoltori più colpiti si nota un notevole sconforto; infatti nelle zone alluvionate si coltivano maggiormente barbabietole da zucchero e da seme, cetrioli, cicorie, cavoli, carote bunching onion e l’annata si profila difficile sia per l’aspetto climatico, che per le difficoltà che ogni azienda avrà sotto il profilo finanziario nel superare un momento così complicato. Fortunatamente non importa quanto piove forte oggi, perché domani è comunque un altro giorno e tornerà il sole. Infatti i nostri clienti hanno subito chiesto informazioni sull’andamento delle loro colture in campo e hanno dimostrato di essere vicini alla nostra grave situazione, garantendo numerosi ettari da piantare e trapiantare anche per il 2024.

Ad oggi le istituzioni hanno fatto tante promesse a tutti coloro che hanno avuto danni, ma per ora non sono ancora arrivati gli aiuti sperati. La Cooperativa, che ha nel suo business la commercializzazione del seme, deve appunto fornire il seme al cliente per avere la disponibilità finanziaria da liquidare ai Soci. Con l’alluvione è venuto a mancare il seme, cioè il prodotto principale per fare reddito. L’auspicio di tutti noi è che alla fine le istituzioni aiu- tino tutti coloro che hanno subito i disastri causati da un evento climatico senza precedenti. C.A.C., che da sempre è fondata sulle basi della mutualità e della solidarietà, ha espresso l’intenzione di aiutare i Soci maggiormente colpiti con un contributo in modo da coprire almeno in parte le spese per poter superare questa annata difficile nella speranza che la qualità del seme e le produzioni possano risultare idonee.

Non dobbiamo dimenticare gli ottimi risultati avuti negli anni precedenti, con una forte crescita del fatturato e il conseguente aumento sostanziale delle liquidazioni in campagna, dovute ad annate favorevoli dal punto di vista climatico ma anche a un ottimo lavoro svolto sia in Cooperativa che dai Soci. C.A.C. non si ferma e continua nel suo processo di miglioramento, investendo sia in campagna che in sede per favorire la qualità e le quantità di prodotto lavorabile. Esorto a tenere bene a mente i motivi che hanno spinto i fondatori a creare questa Cooperativa per superare insieme questo “maledetto” 2023.

L'importanza di essere certificati

Uno sviluppo sostenibile